Animal Crossing: New Horizons by Umbra
Un paio di settimane fa è uscito Animal Crossing New Horizons e, neanche farlo apposta, ho iniziato la mia isola con un ratto e una rana che sembra velenosa/psicotica. Anche lì temo per la mia salute.
Bel gioco comunque.
Rispetto ai precedenti titoli ci sono stati miglioramenti da tutti i punti di vista.
Fin dagli albori di questo titolo, pur trovandolo un buon e rilassante passatempo da accendere ogni tanto, ho sempre avuto quella sensazione di…sentirmi come una foglia che galleggia su un fiume trascinata dalla corrente.
Gli oggetti che trovavo, gli abitanti che apparivano nel mio villaggio, persino l’apparizione di alberi e percorsi di terra battuta era del tutto al di fuori del mio controllo. Lo capisco, questa era parte del gioco, “Animal Crossing continua che tu ci sia o meno”, e andava bene anche così.
Però con l’arrivo di New Horizons è come se il gioco si sia finalmente evoluto, regalando al giocatore quel controllo che prima non sapeva di aver bisogno.
Iniziamo col dire che da questo titolo il potere di personalizzazione è stato migliorato sotto tutti gli aspetti:
cambiare colore ai mobili, decidere la posizione di edifici e case, creare vestiti di vario tipo (non più una semplice canotta, ma ora è possibile creare ogni tipo di forma di vestiario presente nel gioco, da felpe a vestiti con gonna vittoriana) e anche, dopo alcuni giorni di gioco, creare recinzioni, strade e persino cambiare la forma dell’isola stessa.
E non è finita qua. Ora tutto può essere usato per creare nuovi mobili, oggetti e vestiti. Proprio TUTTO. Frutta, erbacce, fiori, persino l’immondizia che trovi ogni tanto quando peschi, grazie alla nuova meccanica dei “progetti” che ti permettono di realizzare nuovi oggetti partendo da materiali che trovi in giro. Il bello, poi,è che questi progetti non saranno subito disponibili al giocatore, ma li dovrà comprare, trovare in giro in bottiglie, ottenere dai suoi abitanti o scambiarli grazie ai nuovi “punti miglia”.
E proprio parlando dei “punti miglia” possiamo passare ad un altro grande miglioramento, grazie al quale non hai più di tanto quella sensazione di “Ok, ora sono qui a perdere tempo fino a che l’universo non deciderà di donarmi qualcosa da fare”. Ora il nostro strozzino di fiducia, Tom Nook, ci darà man mano dei “compiti” per espandere ed abbellire la nostra isola. Costruire un ponte, un negozio, una zona di campeggio e così via.
Oltre ad essi, essendo che ora siamo nel 2020 baby, avremo con noi il nuovissimo Nookphone, con il quale, in una delle varie app presenti sul dispositivo, ci verranno assegnati mini compiti che ci doneranno, appunto, questi “punti miglia”. Questi mini compiti potremmo dividerli in “veloci” (pescare tot pesci, creare tot mobili, guadagnare o spendere tot soldi, ecc.), di cui appariranno nuovi appena saranno conclusi, e “a lungo termine” (ottenuti raggiungendo vari traguardi nel gioco), che una volta conclusi non possono essere rifatti.
E ‘sti “Punti miglia”? Potrete poi scambiarli con vari oggetti e progetti presi da un catalogo che si espanderà sempre di più col passare del gioco (oltre che li potrete utilizzare per vari servizi minori).
Purtroppo nessun gioco è perfetto e Animal Crossing New Horizons non è da meno. Soprattutto nei primi giorni non si ha molto da fare, essendo che i lavori per costruire le varie strutture richiedono sempre quel giorno in tempo reale per concludersi. Altre opzioni sono anche bloccate fino a che il gioco non decide che “sei degno”, come l’online, bloccato fino al secondo giorno di gioco. Alcuni strumenti in più si rompono dopo un po che vengono utilizzati, che può essere più o meno snervante. Naturalmente poi i compiti di Nook non durano all’infinito e spesso potresti passar giornate senza obbiettivi in vista, anche se, grazie alle aggiunte di personalizzazioni e dei punti miglia, non è così malaccio.
Concludendo, se vi piacciono i giochi rilassanti, fateci un pensierino su Animal Crossing New Horizon!
E per quanto mi riguarda do ad Animal Crossing:
8 pulci d’acqua giganti su 10!
-Umbra